Fluminimaggiore

Scopri perché devi assolutamente visitare il Fluminese

Ecco 11 buoni motivi per farlo!

Ho trascorso a Fluminimaggiore buona parte della mia infanzia e adolescenza. Luogo di nascita di mia madre, paese dei miei parenti e di mia nonna materna.

Leggendo il mio articolo percorrerai le tappe più importanti del Fluminese e ti sorprenderà scoprire quanti tesori custodisce questo territorio.

posizione fluminimaggiore

1. Per la posizione geografica in cui si trova

Dove si trova Fluminimaggiore

Circondato da montagne verdi spettacolari, a pochi km da spiagge meravigliose, il Fluminese è colmo di punti d’interesse naturali e storici unici nel loro genere.

Fluminimaggiore (Flùmini Majori) è un comune di circa tremila abitanti e geograficamente è situato nel Sud Ovest Sardegna, più precisamente sulla valle del Rio Mannu. Limitrofe ai comuni di Arbus, Buggerru e Iglesias, è una meta turistica molto ambita dagli amanti del mare, della montagna, della cultura e della storia delle miniere.

Se pensiamo ai diversi tornanti che servono per arrivarci, Fluminimaggiore risulta un comune un po’ isolato ma, da sempre, questo centro abitato, è posizionato in un punto strategico.

Murales Fluminimaggiore

2. Per conoscere la sua storia, cultura e le persone del posto

La storia di Fluminimaggiore

Il territorio è stato abitato fin dall’età prenuragica, infatti sono molti i reperti ritrovati che risalgono a quest’epoca ma anche all’età nuragica, fenicio-punica e romana.

Durante il medioevo il villaggio apparteneva al Giudicato di Cagliari. Con la caduta del giudicato nel 1258 il villaggio passò sotto la dominazione pisana e nel 1324 venne conquistato dagli aragonesi. Da questo momento in poi il paese fu assegnato a diverse famiglie, Il Re di Aragona assegnò il villaggio ai Gessa e dai Gessa passò agli Asquer. A causa di un’incursione barbaresca nel 1650 il villaggio fu purtroppo distrutto per essere poi ricostruito nel 1704, questa volta un po’ più lontano dal mare. Fu grazie al visconte Asquer e sua moglie Eleonora Gessa che si decise di ricostruire l’antico villaggio di Flùmini Major.

Una vera e propria crescita demografica del paese avvenne nella seconda metà dell’Ottocento con lo sviluppo delle attività mineraria delle zone limitrofe. Come nel resto del Sulcis-Iglesiente, la crisi economica, mineraria e industriale ha colpito duramente anche Fluminimaggiore, causando l’aumento della disoccupazione ed emigrazione. Questo non toglie che il paese ha davvero tanto da offrire al visitatore, iniziando dal centro abitato.

A colorare le vie del paese ci pensano i pittoreschi Murales di Fluminimaggiore. Recentemente abbellito anche da vecchie fotografie, passeggiando tra le vie del centro storico potresti rimanere incantato da come il paese si racconta attraverso i dipinti sul muro. Nei murales vengono rappresentate anche le persone che hanno avuto un ruolo importante nella piccola società Fluminese, tra le quali, nella sua proprietà, viene rappresentata anche la mia cara nonna (vedi foto in alto). Una donna che, con poca istruzione ma con tanto spirito d’intraprendenza, è riuscita a portare avanti un piccolo negozio alimentare e, da ciò che mi è stato raccontato, lo fece in maniera impeccabile. Apprezzata dalla comunità nei tempi in cui era operativa, viene ricordata da molti anche dopo tanti anni dalla sua scomparsa.

Chiesa Sant'Antonio di Padova Fluminimaggiore

Chiesa di Sant’Antonio di Padova

L’unica chiesa del paese

La Chiesa di Sant’Antonio da Padova fu costruita a partire dal 1750. Infatti, le prime citazioni risalgono al XVIII secolo, in concomitanza con la ricostruzione del villaggio. Successivamente fu radicalmente modificata e ampliata prima nel 1810 e poi nel 1878. Altri due interventi di restauro risalgono al 1904 e alla fine degli anni ’50. Come si vede dalla foto (scattata nel 2021), anche recentemente la Chiesa è stata sottoposta a una riqualificazione.

Dove prendere un caffè a Fluminimaggiore

Al Bar Satta

Bar satta

Eccomi qua, nel mio locale del cuore di Fluminimaggiore. Dove mi piace fare una buona colazione al bar o portare Tommaso a mangiare un gelato quando siamo in giro per le vie del paese. Il Bar Satta è un luogo accogliente, dove il personale è davvero ospitale e non ti fa sentire solo o uno straniero, anche se è la prima volta che ci passi. Se passi da queste parte e hai bisogno di una pausa, fermati al Bar Satta, si trova in via Vittorio Emanuele 298.

strada statale 126 tour moto

3. Per percorrere strade immerse nella natura

Come arrivare a Fluminimaggiore

Per arrivare a Fluminimaggiore puoi prendere diverse strade e questo dipenderà dal tuo punto di partenza. Tutte le strade sono ben collegate ma, non ti nascondo, davvero impegnative. Eccezionali da percorrere in moto, molto suggestive anche in auto o in camper ma ci sono tantissime curve e per questo motivo bisogna essere molto cauti durante la guida e inserire qualche sosta nel programma di viaggio.

Fluminimaggiore si può raggiungere da Cagliari percorrendo prima la SS130 e poi imboccando da Iglesias la SS126. Se si arriva da una zona più a nord della Sardegna, tramite la Strada Statale Carlo Felice si può girare in direzione Guspini, poi Arbus finché non si arriva a destinazione. Un’ultima strada da percorrere è la SP83: partendo da Nebida (frazione di Iglesias) verso Buggerru e poi Fluminimaggiore. Quest’ultima è forse la più difficile da percorrere se si hanno mezzi grandi ma la più affascinante. Penso sia la mia strada preferita, di quelle che puoi vedere mille volte ma ogni volta è come se fosse la prima, Davvero, è uno spettacolo!

Sant'Angelo Fluminimaggiore

4. Vedere borghi abbandonati

Il borgo di Sant’Angelo e Villa Alice

Il borgo montano di Sant’Angelo nasce in contemporanea al paese di Fluminimaggiore, intorno al 1700. Situato a un’altitudine di circa 500 metri sul livello del mare, è circondato da boschi popolato perlopiù da alberi da sughero e querce secolari. In questo luogo, sono presenti ancora delle abitazioni, attività locali (ad es. un bar, un’officina meccanica, un vecchio agriturismo e una fattoria) e una chiesetta dedicata agli Angeli Custodi. La chiesetta è ornata da un particolare campanile nel quale è incisa una frase:

L’angelo spiegava le ali nella luce della sera. Sarebbe stato notte, tra poco. Nella piazza non c’era più nessuno. (Giuseppe Dessì – il Disertore)

In mezzo a tutto ciò si possono ammirare ville molto belle, oramai in completo stato di abbandono.

All’inizio del ‘900, importanti famiglie piemontesi (Casana, Scarfiotti e Modigliani) fecero costruire delle grandi casate dove trascorrere le loro ferie estive.

Tra le diverse casate, si nasconde una casa patronale molto importante di cui si sta perdendo memoria: Villa Alice.

Nel giardino della villa sono presenti due antichi cannoni provenienti dalla torre di Cala Domestica, utilizzati in tempi di attacchi barbareschi.

Passeggiando nel giardino ormai abbandonato si vedono delle statue tra cui quella del Re Vittorio Emanuele. Mentre, di fronte a una vista davvero spettacolare si trova un tavolino in pietra ancora in perfette condizioni.

Si narra che da qua sono passati personaggi storici molto importanti, tra cui il Re Vittorio Emanuele. La leggenda dice che sua moglie Elena amasse sorseggiare il tè su questo tavolino rotondo.

Tempio di Antas

5. Per visitare la misteriosa Valle di Antas

La Strada Romana, il Tempio di Antas, un Villaggio Nuragico e antiche Necropoli

La valle di Antas divenne un luogo di culto fin dal periodo nuragico. Da qua passarono anche i Cartaginesi e i Romani. Le diverse civiltà furono attratte dai diversi giacimenti di piombo, argento e ferro.

All’interno della valle è presente un Tempio Punico-Romano, una Necropoli, un Villaggio Nuragico e un’Antica Strada Romana.

Il Tempio di Antas fu scoperto nel 1836 dal generale e archeologo La Marmora ma fu ricostruito nel 1976 dall’archeologo Barreca. Risalente al I secolo, il Tempio è stato ristrutturato in un secondo momento dai romani, verso il III secolo d.C., per volere dell’Imperatore Caracalla. Il Tempio di Antas fu dedicato al Dio Sardus Pater Babai. A testimoniare ciò un’iscrizione posizionata sulla sommità della trabeazione. Al di sotto della gradinata d’accesso al Tempio Romano sono visibili i resti del luogo di culto di cartaginese dedicato a Sid Addir Babai.

La Necropoli invece si trova poco distante dal Tempio e comprende cinque tombe a pozzetto. Quest’area funeraria risale alla prima età del Ferro (IX-VIII secolo d.C.), all’interno venivano sepolti i defunti e il loro corredo.

Scoperto durante gli scavi archeologici del 1966-67, il Villaggio Nuragico di Antas risale all’Età del Bronzo (1200 a.C.). Durante la campagna di scavo sono stati rinvenuti ruderi di ambienti a forma circolare e diversi reperti (manufatti, vasellame, punte e lame in ferro…).

Il villaggio nuragico era collegato alla Grotta di Su Mannau da un’Antica Strada Romana. Un sentiero utilizzato sia durante il periodo punico che romano. All’interno di questo cammino si notano ancora evidenti tagli a sezione obbligata realizzati per il passaggio dei carri a traino.

grotta su mannau

6. Per visitare cavità naturali spettacolari

La grande Grotta di Mannau

La Grotta di Su Mannau divenne un vero proprio sito votivo sotterraneo dedicato al culto dell’acqua che veniva associato alla Dea Madre, simbolo di fertilità e vita.

All’interno della Grotta di Su Mannau sono stati rinvenuti i resti di alcune lucerne votive a olio, di origine nuragica e manufatti di epoca fenicia e romana. Le stesse lucerne sono state ritrovate anche nel sito archeologico di Antas. La presenza dell’antica strada romana che collega i suoi luoghi fa supporre che le Grotte di Su Mannau e il Tempio di Antas venissero utilizzati contemporaneamente. Gli studiosi ritengono che anticamente le grotte furono un tempio ipogeo dove circa 3000 anni fa, sacerdoti nuragici praticavano antichi riti legati all’acqua sacra, riti celebrati anche nel Tempio di Antas. Infatti, all’interno del Tempio è presente l’adyton (area cultuale), il quale dispone di due vani dotati di cisterne quadrate, profonde un metro, che contenevano l’acqua per i riti di purificazione.

Durante la mia ultima visita alla Grotta di Su Mannau, la guida ha raccontato la narrazione che i vecchi del paese hanno riportato. Donne e uomini del paese, testimoni di una storia non scritta e tramandata per via orale di generazione in generazione.

Su Mannu in lingua sarda significa “Il grande”, da qua il nome Su Mannau. La leggenda narra che la grotta era abitata da un brutto orco, era brutto ma non cattivo. La gente del posto, impaurita, però decise di rinchiuderlo all’interno della grotta vicino all’acqua ed è così che l’orco iniziò a piangere per la tristezza. Pianse così tanto che si formarono le bellissime stalattiti.

Il sito delle Grotta di Su Mannau rimane chiuso durante il periodo invernale per riposo microclimatico. Se decidi di visitare la Grotta ti consiglio di prenotare in quanto le escursioni si volgono in un orario preciso.

Su Zurfuru Fluminimaggiore

7. Per conoscere la storia delle Miniere

Museo e sito minerario Su Zurfuru

La Miniera di Su Zurfuru si trova alle porte di Fluminimaggiore, esattamente sulla Strada Statale 126.

La Miniera di Su Zurfuru venne data per la prima volta in concessione nel 1889 alla società Victoria Mining Limited. Pur non rimanendo sempre attiva, la miniera venne definitivamente chiusa e abbandonata nel 1993.

Oggi è un importante sito d’interesse. Ospitata dall’associazione Su Zurfuru Mine, ho avuto modo di visitare la miniera personalmente. Sono rimasta colpita dall’impegno delle persone che giorno dopo giorno hanno reso un vecchio complesso minerario abbandonato in un sito culturale e turistico accogliente.

Consiglio vivamente una visita a Su Zurfuru, prima di recarti sul posto, però, ricordati di prenotare! 😉

A questa miniera, che per anni ho visto di passaggio ma di cui sapevo ben poco, ho dedicato un articolo: La Miniera di Su Zurfuru: la sua storia dal 1870 a oggi.

grotta su mannau fluminimaggiore

8. Per visitare un vecchio Mulino ad acqua

Il Mulino Zurru-Licheri di Fluminimaggiore

Il Museo Zurru-Licheri prende il nome delle famiglia che lo deteneva, si trova al centro del paese e faceva parte di un insieme di altri mulini oggi, purtroppo, scomparsi. Costruito nel 1750 e rimasto attivo fino agli anni ’70/’80 del Novecento, la sua forza motrice era proprio l’acqua del Rio Mannu che attraversa la zona e scorre sotto il mulino. Un museo bello e suggestivo ma soprattutto molto interessante. Nonostante abbia girato tanto, raramente ho trovato musei dove veniva mostrato come veniva macinato il grano in passato. Oltre gli strumenti da lavoro, utensili antichi da cucina o giocattoli, al piano superiore sono presenti arredi agro-pastorali risalenti al periodo in cui il mulino era in funzione. Come ti sentirai dire durante la visita guidata, il mulino era un pilastro portante dell’economia paesana e oggi è divenuto un punto d’interesse molto apprezzato dai viaggiatori.

borgo

9. Per trascorrere giornate spensierate in un piccolo borgo di mare

Il Borgo di Portixeddu

La località di Portixeddu, pur essendo un po’ isolato è il posto ideale per una vacanza tranquilla e rilassante, dispone di diversi servizi. La sera si può passeggiare nel piccolo borgo per respirare un po’ di aria fresca, cenare nei diversi ristoranti e pizzerie presenti nel borgo o divertirsi in compagnia dei chioschi presenti in spiaggia o in piazza.

Come ho già anticipato nel mio articolo su Buggerru, dalla piazza del piccolo borgo turistico di Portixeddu si può ammirare una bellissima distesa di spiaggia con delle piccole dune, un mare meraviglioso e il verde della pineta. Tutto ciò rende, ancora oggi, questo luogo un ambiente selvaggio.

Foto ricordo al chiosco Zelig

Luogo consigliato per un piccolo ristoro a Portixeddu

Il Chiosco Zelig Portixeddu

Il Chiosco Zelig è situato nella piazza del piccolo borgo turistico di Portixeddu. Durante le ore calde potrete gustare un fresco gelato artigianale nel comodissimo salotto dello Zelig.

Sono tanti i motociclisti, come me e Fabrizio, che durante i loro tour si fermano per rinfrescarsi con una bibita o un gelato al Chiosco e, contemporaneamente, godere di un panorama mozzafiato!

Il Chiosco Zelig è da tanti anni gestito dal rinomato Ristorante L’Ancora di Portixeddu. Divenuto ormai famoso per le sue feste e aperitivi, soprattutto nei mesi estivi, il Chiosco Zelig è diventato la meta preferita sia delle persone del posto che dei visitatori abitudinari. Grazie alla posizione perfetta, da qua è possibile godere di un bel paesaggio, respirare l’aria di mare e di concedersi qualche ora in assoluta tranquillità in compagnia di vecchi amici o di nuovi, magari incontrati nel piazzale di Portixeddu.

In estate la piazza e il borgo di Portixeddu prendono vita grazie alla musica dal vivo, ai dj, alle serate a tema e feste organizzate dal Chiosco Zelig.

Imperdibili gli aperitivi al tramonto, dove potersi rilassare in compagnia e davanti a un cocktail estivo o a una bevanda rigenerante. L’allegria del Chiosco, di titolari e dei suoi dipendenti vi accompagnerà durante la vostra permanenza a Portixeddu, non a caso soprannominato anche “Portixeddu bella vita!”. Chissà perché… 😉

Durante l’alta stagione, il Chiosco Zelig è aperto tutti i giorni dalla colazione a tarda notte. Per rimanere aggiornati sugli eventi e la musica dal vivo organizzati dallo Zelig di Portixeddu. Scopri di più sulle loro pagine Instagram e Facebook.

sa ramadura fluminimaggiore

10. Per partecipare alle feste paesane

Sant’Antonio da Padova e Santa Maria Assunta

Tra le varie feste e manifestazioni locali voglio citare quelle che, forse, sono le feste più importanti del paese.

I ricordi più lieti mi riportano al 13 giugno. Per tutta la mia infanzia e parte dell’adolescenza è stata una giornata di ritrovo con tutta la mia famiglia materna. Una giornata preceduta da ricchi preparativi, durante i quali insieme a mia nonna, mia madre, le mie zie e i miei cugini si trascorrevano le giornate a preparare ravioli, carne e dolci per celebrare il Patrono di Fluminimaggiore: Sant’Antonio da Padova. La parte che preferivo però era una pratica conosciuta in Sardegna come Sa Ramadura, dove insieme a mia nonna raccoglievo i fiori più belli per poi tagliarne i petali e raggrupparli in delle grosse ceste. I fiori erano destinati ad ornare le strade per onorare il passaggio del Santo e della processione in costume tradizionale. Così facendo, tutto il paese profumava di rose e menta. Ogni casa, ogni famiglia, pensava ad abbellire i propri esterni, con lenzuola ricamate a mano che venivano sfoggiate nei propri balconi, e ancora, tanti fiori e bandierine colorate.

Un’altra festa molto sentita si celebra il 15 agosto con Santa Maria Assunta. Un mix di tradizione, folklore e tradizione si uniscono durante i festeggiamenti.

Se capiti da queste parti a giugno o ad agosto non perderti questa festività dove troverai la tradizione unita ai festeggiamenti caratterizzato dal cibo tipico, musica, balli e fuochi d’artificio. Per un periodo dell’anno diverso da quelli citati puoi cliccare qua per conoscere tutti gli altri appuntamenti con le feste e sagre del paese.

Portixeddu al tramonto e Tommaso

11. Per rigenerarsi con una vacanza balneare

Le spiagge limitrofe a Fluminimaggiore

Il Comune di Fluminimaggiore confina con tantissime spiagge e in una manciata di minuti di macchina puoi arrivate a tutte le spiagge di Buggerru oppure a Capo Pecora o a Sa Pedrixedda Manna (e Pitticca).

La spiaggia di Capo Pecora fa parte del comune di Arbus ed è composta da sassi e rocce di granito rosa. Una lunga distesa circondata dalla vegetazione, questa località vanta un panorama straordinario. Costellata da calette, l’acqua del mare è limpida, cristallina. Il fondale pullula di mormore, muggini, orate, polpi, ricciole, saraghi, spigole. Per questo motivo è praticata per lo più dai pescatori locali ma anche dai turisti che apprezzano i profumo della vegetazione, la tranquillità e i luoghi ancora poco conosciuti. Se decidi di fare una tappa a Capo Pecora non dimenticare maschera, pinne e una macchina fotografica subacquea!

Sa Pedrixedda Manna e Pittica sono caratterizzate da pietre ma in questo caso si tratta di ciottoli. La spiaggia più piccola (Sa Pedrixedda Pitticca) si raggiunge dalla località di Portixeddu, nella parte più alta del borgo. Da qua ti aspetta un discesa in gradini in pietra ma da subito ti renderai conto che scendere fino alla piccola spiaggia ne vale la pena. Prima di scendere le scale, ti renderai conto che alla tua destra si trova un altro sentiero ed è quello che ti porterà a Sa Pedrixedda Manna.

Bene, questi sono per me 11 motivi validi per visitare Fluminimaggiore. Grazie per aver letto fino a qua, seguimi sul mio profilo Instagram per ricevere informazioni sui luoghi che visito e consigli di viaggio. Se invece vuoi avviare una collaborazione con me puoi contattarmi. Scopri di più su di me!